Sigilfredo. Il vero "uomo" Infame. (Completo)
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...avesse lei i coglioni.
Infatti Paolo ringraziandola per il caffè
le rese la collanina col Cristo d'oro,
che le aveva sradicato poco prima.
"Ok ragazzi, torniamo ancora un po' di là"
Non so perché la camera
la sentivo più avvolgente.
Al treno per Roma mancavano ancora
trenta minuti, c'era ancora un po' di tempo.
Il tempo per sette pugni sulla faccia.
Sette, come i cassetti del mobile di fronte al letto.
Paolo aprì il primo cassetto,
solo calze e mutande non stirate.
Primo cazzotto in bocca.
"Dove cazzo li tieni i soldi scarafaggio".
Secondo cassetto,
carte da gioco spaiate e fiches.
Seconda "cartella" sulla fronte.
"Dove cazzo li tieni i soldi scarafaggio".
Terzo cassetto,
vuoto, inutili bottoni da camicie qua e là,
Il terzo fu uno schiaffo a mano aperta,
colma di bottoni.
"Dove cazzo li tieni i soldi scarafaggio".
Così via fino al cassetto numero sette.
"Dove cazzo li tieni i soldi scarafaggio".
Abbiamo poco tempo,
quello utile per l'ultimo monito.
Ormai lo scarafaggio non aveva lacrime
né preghiere.
Un maiale che ambisce breccia nella placenta.
Con una mano cinsi quel collo
schifosamente taurino,
un gesto repentino, studiato, e portai l'altra mano alla gola brandendo, senza aprirlo,
quello che inequivocabilmente
era un coltello a scatto.
Spinsi ... [segue »]
Composto giovedì 19 maggio 2011
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