Sigilfredo. Il vero "uomo" Infame. (Completo)
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...Avrebbe reso tutto entro una decina di giorni... ma ho chiamato Giancarlo l'altro ieri e mi ha detto che sono scema...
lui vive di espedienti e si mangia tutto al gioco".
Avevo in testa un bel gioco da fare col Sigilfredo,
mentre rasserenavo mia mamma
con tono stentoreo e lucido.
Ebbi suadente ancorché persuasivo
piglio filosofico nel convincerla di star tranquilla,
tutto si sarebbe sistemato.
Ineluttabilmente,
lui,
l'avrei accuratamente
"Sistemato".
Da sei ore il dolore del ventre che mi partorì
nutriva il mio sangue.
Una canna di nero e con Paolo
ci mettemmo in macchina.
Cominciò lui a guidare la mia Alfetta 1.8 bianca,
arrivo a Roma previsto intorno alle cinque,
erano quasi le due.
Sì, Roma.
Si pensò che arrivando la domenica mattina presto,
avremmo dato nell'occhio, facilmente identificabili.
Avevo l'impianto a metano e le bombole rendevano il posteriore sospettosamente ribassato.
Era il tempo del terrorismo, una straziante media giornaliera
di un carabiniere vigliaccamente ucciso,
mi fermavano tutti i giorni, anche più volte,
sovente solo per vedere
cosa potesse nascondere il portabagagli.
Si posteggiò quindi a Roma Termini, prendemmo il primo treno per Terni, ogni quaranta minuti ce n'è uno.
Via Tempio del Sole è adiacente a Piazza della Repubblica,
una decina di minuti dalla ... [segue »]
Composto giovedì 19 maggio 2011
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