Sigilfredo. Il vero "uomo" Infame. (Completo)
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Maledetta adolescenza infame!
Era da poco che papà mi onorava della sua parola.
Da qualche tempo non la concedeva... a me.
Circa tre mesi prima di partire per la leva,
mi venne a prendere.
Da cinque giorni mancavo da casa.
Mi venne a prendere,
con mia madre.
Non disse una parola,
non mi guardò neanche
e lo fece per interminabile epoca.
Dio!
Come avrei preferito, avrei pagato,
per un pugno in faccia
varcando il portone di Marassi.
Non quello dello stadio.
Quello del carcere.
Entrai in quella stanzetta blu.
Tubi ovunque.
Mi parlò con quegli occhi vivi e cangianti,
"Pino, figlio mio...
Ora tocca a te, piccolo uomo, ce la farai?"
Mi parlò d'amore e dubbio,
gli tolsi ogni dubbio.
Mi dissero che gli occhi aperti era una "contrazione",
che non poteva capire,
il coma faceva "profondo" di cognome.
Avrei voluto dissipare dubbi a primari e dottori.
Non avevo né tempo né voglia.
Non vidi mai più gli occhi aperti.
Volò via sei giorni dopo,
dandomi la mano.
Della settimana successiva al suo volo,
non ho praticamente memoria.
Conferma che la vita dura un istante.
L'attimo del presente.
Il vissuto muore non lasciando neanche il ricordo.
Ed il futuro è uno, soltanto uno.... [segue »]
Composto giovedì 19 maggio 2011
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