Sigilfredo. Il vero "uomo" Infame. (Completo)
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...desumere il figlio di Salvatore.
È arbusto verde l'assioma di rima con onore.
Sigilfredo. La confessione.
"Pino... ti devo parlare, non te lo avrei voluto dire, ho paura di quello che mi dirai...
ma ora devo dirtelo... io non ce la faccio più".
Non argomentai lessicalmente.
Con gli occhi la feci sedere rendendo il mio ascoltare un gratificante farmaco dello "star bene".
"Quella faccia da porco ci ha rovinato...
gli ho prestato tutto... otto milioni in contanti
e due etti d'oro fra collanine e braccialetti...
in più ha fregato anche il signor Carlo,
l'ho portato io da lui e si è fatto dare un plateau
di catenine, una decina di milioni".
Il signor Carlo Ribatto fu persona fantastica,
quel che facilmente si definisce
Signore d'altri tempi.
Tranquillizzai,
fra le sue lacrime,
il senso di colpa che ingiustamente lacerava
sino alle viscere mia madre.
Lo feci con toni imperturbabili, glaciali.
Coltivavo un pensiero tanto chiaro quanto freddo.
Impassibile, con calcolato disinteresse chiesi:
"Ma dove abita a Terni stò Sigilfredo?"
"Via Tempio del Sole 21".
... e continuò più serena...
si era tolta un macigno...
"Aveva detto che fà il rappresentante di gioielli e che aveva cento milioni di merce bloccata perché doveva pagare una multa alla Finanza.... [segue »]
Composto giovedì 19 maggio 2011
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