Mi chiamo Antonino Esposito, ho diciassette anni.
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...grilletto e mi giro.
Ho aperto un buco nella testa a Falavita Lorenzo, esattamente dove s'incontrano le sue sopracciglia troppo folte. Non si è accorto di nulla, neppure il tempo di stupirsi, di capire che era un fottutissimo coglione, spero solo che non lo seppelliscano nella mia chiesa barocca, non potrei sopportarlo.
Ho liberato il "professor Cangemi", non gli ho tolto il cappuccio, non ho tempo per lui. Ora devo pensare a me. Sorrido, finalmente posso viaggiare, andare lontano, distante da questo mondo. Apro la bocca, la sensazione del metallo sui denti è sgradevole, ma è solo un attimo. Ciao Salvo non ti vedrò mai più.
Forse ritroverò mio nonno, la persona migliore del mondo.
Ho un terribile male alla testa, ma da morti si sente dolore? Sono così sfigato che l'inferno esiste e ci sono finito? Davanti agli occhi un velo traslucido confonde le immagini, una delle ombre assomiglia a Salvo, impossibile che sia lui, lui è vivo e poi non mi sembra il tipo da frequentare l'inferno.
L'ombra parla, ha la stessa voce del prof Cangemi, chiede scusa, dice di avermi colpito troppo forte, ma cosa succede? Dove sono?
Poco alla volta il mio corpo riprende possesso dei suoi ... [segue »]
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