Mi chiamo Antonino Esposito, ho diciassette anni.
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...uomo.
Incontro Falavita quasi tutti i giorni, ci sediamo al bar di mio padre e lui parla, parla, parla... Che cosa dice? E che cazzo ne so, non ascolto le sue parole, è un uomo di merda che si crede importante, non sa parlare italiano, puzza di carogna e di sicuro è meno intelligente e sensibile del "Signor Cavallo" o di quel povero cane che mi ha fatto ammazzare.
Solo una cosa ricordo dei suoi discorsi, una domanda: "Sei pronto?"
L'ho guardato come si guarda un topo e ho risposto:
"Sono pronto, lo sono sempre, quando vuoi".
"Va bene Antonino, domani andiamo ad ammazzare uno sbirro, uno che si è infiltrato in paese, questa mattina lo abbiamo preso, domani gli spari, sa troppe cose".
Oggi Salvo non è venuto a scuola, lui che dice di non ammalarsi mai perché gli piace troppo il suo lavoro, palle. Avevo bisogno di vederlo, il suo modo di fare mi rende più tranquillo e oggi ho bisogno di essere calmo.
È stato sostituito dalla professoressa d'italiano che ha detto una cosa bellissima, ma l'ha detta male: "l'essenziale è invisibile agli occhi". A me non serve guardare, mi basta sognare di essere una volpe e di avere ... [segue »]
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