La ragazza del paese stregato
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...impiega molto ad attraversare, gruppi di cascinali smorti e privi di vita, affondati nella pianura. A volte leggo senza interesse i loro nomi: Michellorie, Mieg, Caselle... Grossi topi ci passano davanti con una andatura goffa.
La campagna ha una lucidità irreale sotto i ristagni di nebbia leggera. Vorrei conoscere i sogni di quelle cappellette romantiche e semidiroccate che vediamo talvolta ai crocevia. Sogni senza fine, come la lenta ondulazione dei campi sotto la foschia lattiginosa. Pensieri di morte si susseguono nella mia mente.
Un grassone con la faccia rossa che non bada al nostro passaggio, seguita a ridere smoderatamente su uno spiazzo deserto in riva al fiume.
C'è un ponticello da oltrepassare al di là del quale la strada diventa infangata sotto gli alberi spogli. Dai rami bassi cade un perenne sgocciolìo d'acqua e di umidità. Una luce giallognola che si diffonde talvolta nel cielo di lana e denso di nubi accresce il senso di oppressione e di vuoto.
Dopo alcune ore giungiamo in vista del primo cartello: "Vielle". È storto, arrugginito, inchiodato sul grosso tronco di un salice.
Un altro cartello ci aspetta una decina di chilometri più in là, e indica una strada incassata fra le case basse ... [segue »]
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