Il campo d'oro
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...chiamò: - Entra, giovanotto, entra! Ti aspettavo! -
Tano si levò il berretto bisunto dalla testa e, stringendolo fra le mani, entrò timoroso.
- Buongiorno Eccellenza... io... -
- Lo so, lo so, Tano! Ti conosco! - lo interruppe il Vecchio dalla barba bianca e maestosa; era seduto accanto al fuoco e fumava una lunga pipa.
- Allora lei, Eccellenza... voi... visto che sapete, se mi poteste fare un incantesimo contro questa malasorte! Per quella terra maledetta e arida come il ventre secco di una cavalla sterile! - pregò Tano a mezza voce.
- Un incantesimo, dunque! - interruppe ancora il Vecchio, scostando la pipa dalle labbra e guardando Tano sottecchi - Mmm... ebbene, ti dico che in quel campicello sono nascosti oro e argento - mormorò, e poi: - non ho altro per te, Tano. Puoi andare. -
Ciò detto, gli voltò le spalle e, guardando il fuoco, riprese tranquillamente a fumare.
-E... e... eccellenza...! - si inchinò Tano, perplesso e uscì a ritroso, poi sul sentiero si raddrizzò e prese a camminare, parlando stizzito fra sé e voltandosi, ogni tanto, a guardare con astio la casa:
- Eh, sì, ma chi vuol prendere in giro quello? Oro! Argento! Nascosti lì! O ... [segue »]
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