Il campo d'oro
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...forse non ho occhi io per vedere che solo sassi e sterpi invadono il mio campo maledetto? Forse sono io lo sciocco che scambia le erbacce per oro e argento? E magari mi dirà che i rovi spinosi sono dei diamanti! Vecchio crudele! Anche tu, come tutti gli altri, ti fai gioco di Tano e della sua malasorte! Non cambierà mai, dunque? E, certo, e quando mai potevo avere un che di buono da qualcuno, io? Mi avesse fatto sedere accanto al fuoco, almeno, mi avesse dato un po' del suo tabacco e del suo vino! Macché... "Tano ti aspettavo... " sì, per darmi bubbole! - e così, a passo svelto, tornava a casa Tano, sentendo sempre più rabbia e dispetto montargli nel cuore.
Passò il giorno e calò una notte fredda, con stelle lontane e luccicanti, ma Tano aveva il cuore avvelenato, non trovava pace. Si sedeva sulla vecchia seggiola e subito si rialzava mentre le parole del Vecchio gli frullavano in testa come uno sciame di mosche dispettose sotto il sole estivo. Prendeva letto, ma si girava e rigirava sotto la coperta sottile e rappezzata senza trovar sonno.
- E se ci fosse un tesoro sepolto nel campo? ... [segue »]
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