Febbre di vivere
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...non ce n'è bisogno, lo conosce bene anche lei è... il vostro maresciallo!" L'appuntato era rimasto evidentemente scontento. Si era illuso di avere trovato un indizio valido, invece...
Gli agenti della scientifica, che non lasciano mai nulla d'intentato, avevano chiesto al maresciallo di potere controllare la sua auto.
Il poveruomo era rimasto malissimo davanti a tanta sfiducia, ma il suo rifiuto sarebbe stato inutile e sospetto. Aveva accompagnato i colleghi nella sua villetta. I confronti dei copertoni erano risultati positivi. Nel portabagagli tracce di sangue erano ancora visibili. Nel sacco di plastica, infilato al posto della ruota di scorta c'erano la borsa di Ginetta, il suo cellulare e quello di Consuelo. Il silenzio era teso, imbarazzante. Veloce come un razzo, nell'aria era salito il rumore secco di un colpo di pistola. I colleghi si erano girati e corsi attorno al suo corpo. "Perché maresciallo, perché?" "Perché... io... perché io l'amavo!"
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