Febbre di vivere
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...finissima erano impilati sul tavolo.
Sul muro un pannello, con una sagoma disegnata, per il lancio delle scuri e dei coltelli. Compito quotidiano per mantenersi in esercizio.
In bagno era stato trovato una specie di caschetto fatto di rete metallica doppia, all'interno un'imbottitura di buste contenenti cocaina. "Ecco perché la maestrina si rasava i capelli. Veicolava, sotto la parrucca, la droga per i clienti. Furbetta eh!". Aveva esclamato l'agente davanti a quella sorpresa. La faccenda s'ingarbugliava sempre più. Chissà in quale recondito palazzo o attico di lusso si nascondeva l'assassino. L'appartamento era quasi vuoto. Nessun indizio. Le ragazze andavano lì per allenarsi e trattare la droga, era evidente. Gli agenti avevano preso il caschetto di rete e rilevato le impronte. L'inchiesta proseguiva cercando notizie anche tra la gente della città. Un uomo, una settimana prima, aveva portato, a uno dei meccanici della città, una ruota della macchina. Nel copertone era entrato un chiodo che lo aveva forato. Ma non era ancora andato a ritirarla. "Saprebbe descrivermi le caratteristiche di questa persona?". Aveva chiesto speranzoso l'appuntato. "Era giovane, era vecchio, magro o grasso? Portava gli occhiali o la barba? Alto, basso o di media statura?". "Certo che lo so descrivere, ma ... [segue »]
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