Febbre di vivere


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...studi frequentando le scuole magistrali. Cinque anni fa ci siamo incontrati in un bar vicino al night. Ricordi, risate, confidenze. Le ho chiesto se le piaceva ancora esibirsi. Sì mi aveva risposto ho una casa dove, con una mia amica, lanciatrice di coltelli, facciamo spettacolo ogni venerdì sera.
Le avevo proposto di preparare uno spogliarello per il mio locale. L'avrei pagata profumatamente. Avevo sperimentato quanto sapeva usare il corpo per fare impazzire gli uomini; sarebbe diventata una calamita affascinante per i miei frequentatori.
Si faceva chiamare Gin-Gin; per lo spettacolo si camuffava con parrucca, mascherina e le belle labbra tumide, infuocate dal rossetto. Il sabato sera c'era sempre il pienone. Quei movimenti serpeggianti, quelle seminudità, quello splendido corpo che di giorno teneva segreto, erano un'attrazione fatale. Gli uomini consumavano vino, birra, liquori. Sognavano il corpo di Gin-Gin, ma non provavano più ad avvicinarsi. Più volte il suo pugnale aveva scalfito le loro vene. L'anno scorso sono stato ad assistere al suo spettacolo, lassù nella villetta. Agghiacciante! Mi sono sentito male nel guardare quei coltelli che le sfioravano tutto il corpo. Il colpo finale poi... Lei lo chiamava la ciliegina sulla torta. Legata al disco, nuda, solo la maschera sul viso ... [segue »]

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