Febbre di vivere
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...e rivoltate. Ma lui aveva dato sempre la stessa risposta. Non aveva ucciso la giovane, anzi le voleva bene. Era sinceramente molto addolorato. "Ci siamo frequentati fin da ragazzi, quando abitavamo in quel paesino di montagna. Ginetta era un'adolescente dalle mille sorprese. A scuola seria, brava, educata, riservata, semplice. Quando invitava noi maschi, al suo spettacolo... ci faceva impazzire. Si esibiva nel granaio del casolare. Era figlia di poveri contadini che se fossero venuti a conoscenza di quanto accadeva lassù, sarebbero morti di vergogna... Inseriva un disco di musica soft in un vecchio mangiadischi e lentamente si spogliava seguendo il ritmo. Non conosceva il pudore. Si dipingeva le labbra. Quel rosso violento, sfacciato, volgare attirava l'ansia e le voglie carnali, ma lei ci teneva lontani roteando una vecchia baionetta trovata chissà dove. Nessuno doveva toccarla. Faceva pagare il biglietto per essere solo guardata. Quei denari, che, in parte, spendeva per comperare eccitanti indumenti intimi, li rubavamo nei borsellini delle nostre madri. Io ero geloso, innamorato, non volevo che si facesse guardare da tutti, ma lei mi rideva in faccia. Poi, la vita ti getta fuori come un seme nel vento. Io ero andato a lavorare all'estero, Ginetta aveva continuato gli ... [segue »]
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