Febbre di vivere
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La barca stava rientrando nella luce incerta dell'alba. Salvo aveva spento il motore e si aiutava con i remi per raggiungere l'approdo. Il mare aveva dato buoni frutti. Una retata di pesci misti molto abbondante. Suo figlio Luca era già sulla battigia ad aspettarlo. Il sole non era ancora riuscito a sfondare la cappa brumosa che avvolgeva la spiaggia, il mare e il cielo. Si vedeva bene solo a pochi metri di distanza. Stavano dividendo i pesci, nelle ceste di vimini, secondo le varietà, quando nell'alzare lo sguardo Salvo aveva visto, laggiù vicino al moletto, un involto grigiastro o un sacco... non riusciva bene a distinguere cos'era. Fissando con più acutezza si era accorto che dalla forma curva su sé stessa uscivano le gambe. "Oddio un uomo, un uomo laggiù, corriamo Luca!". Padre e figlio si erano avvicinati; si capiva benissimo che l'uomo era morto... ma non era un uomo era una donna! Oddio, ma chi è? Era prona. Al centro della schiena, infilata tra le costole, una piccola scure mostrava parte della sua lama affilatissima.
Il viso, affossato nella sabbia, veniva schiaffeggiato dalla risacca che, nel suo ripetuto ritmo, infilava e sfilava dalla bocca e dalle nari manciate di ... [segue »]
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