Febbre di vivere
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...sabbia. "Perché è pelata?". Aveva chiesto Luca. "Non è pelata, ha i capelli rasati". "Vai, vai a chiamare il maresciallo, sbrigati. Digli che c'è una morta al moletto". Inforcata la bicicletta, che era nascosta dietro a uno scoglio, Luca, ansimando per la fatica, si sforzava di pedalare più veloce possibile, ma la salita era dura. Il maresciallo abitava in una casetta in cima alla collina. Il ragazzo lo chiamava a gran voce, contemporaneamente suonava con insistenza il campanello. La finestra, del primo piano, si era aperta di colpo. Il maresciallo in pigiama e capelli scarruffati gli faceva segno di azzittirsi. "Cosa urli? Sono le sei del mattino! La gente dorme". "Si lo so, ma c'è una morta sulla spiaggia. Laggiù al moletto. Venite maresciallo, venite, ha un'ascia dentro la schiena".
La finestra si era chiusa di botto, tra le volgarità biascicate dal maresciallo. Infilata la divisa e preso un caffè era sceso da Luca. "Sei sicuro di quello che mi stai dicendo? Chi è la donna, si conosce?". "No, il viso è nella sabbia, e ha i capelli rasati". "Va bene torna da tuo padre, passo in stazione e vi raggiungo. Non fate avvicinare nessuno". Dal suo ufficio il maresciallo ... [segue »]
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