Sotto il segno dell'ofiuco
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...dal vortice insieme a quelle cianfrusaglie, e morì tritava come carne al macello.
Gus si avvicinò a due enormi Buchi nel muro, Doveva trovare la chiave per uscire in uno dei due buchi, infilandoci la mano. Cominciò da quello di destra. Il buco era a grandezza di un braccio, quindi Gus non poteva vedere ciò che era nascosto nella cavità All'improvviso, una lama tagliò a metà il braccio del ragazzo, che in preda al dolore, si mise ad urlare, brandendo il suo moncherino. Decise poi, con le ultime forze, di provare con l'altra cavità. Tastò qualcosa di simile a dei capelli, poi comprese che non c'era via d'uscita, la chiave dell'ultima porta non esisteva. Mentre la sua mente si rassegnava, un'altra lama tagliò il braccio sinistro, facendo cadere all'indietro Gus, che rimase li inerme aspettando la morte.
Galil Dopo più di due ore entrò fischiettando e attraversò tutte le stanze, alla quarta cercò il doppione della porta, e aprendola trovò Gus in fin di vita, steso per terra in una pozza di sangue. Non ci fece caso e proseguì. L'ultima stanza era stata adibita un tempo come un forno per ceramiche. Galil. Si fermò in centro, e chiamò la polizia.... [segue »]
Composto mercoledì 22 giugno 2011
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