Sotto il segno dell'ofiuco
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...ragazzi un'altra lettera per chiedere la conferma. Avevano accettato tutti. Tutto filava liscio, neanche un intoppo.
Tornato a casa nel primo pomeriggio, trovò la madre che rovistava in camera sua. Sorpresa, tentò di scusarsi come meglio le sembrò. Diceva che non trovava più un suo orecchino e, probabilmente, l'aveva perso in camera sua. Galil, non credendo all'enorme bugia della madre, le si avvicinò e le sussurrò: "Sei nei guai Angela. Fottutamente nei guai. Ti avevo già avvertito. Ora ho perso la pazienza." Girò i tacchi e uscì lasciando aleggiare in camera sua un clima gelido e teso. La madre cominciò a singhiozzare. Poco dopo, mentre stava ritirando il bucato, Angela ebbe la sensazione di essere osservata, ma fece finta di nulla. Rientrata in casa, mentre stava piegando i panni, qualcuno la colpì da dietro e la donna svenne. Si ritrovò in cantina, legata e intontita. Si trovò davanti suo figlio Galil, che la scrutava, con fare maligno. Era legata alla caldaia, e il ferro a cui era legata era rovente. Galil stette li ad ammirare lo spettacolo per quasi venti minuti, dopodiché, stufatosi, prese la madre per il collo e aprì la caldaia. Infilò quindi la testa della madre ... [segue »]
Composto mercoledì 22 giugno 2011
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