Sotto il segno dell'ofiuco
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...di fronte a lui, Galil era a braccia conserte, con qualcosa di lucido in mano. Galil si alzò e si avvicinò al malcapitato. Aveva una saldatrice in mano. La provò e sorrise, quindi si avvicinò al ragazzo e la provò sulla sua gamba. Urla strazianti riempirono lo stanzino. Galil poi prese una foto, e la sminuzzò in mille pezzi, quindi prese un imbuto e dell'acqua. Posizionò l'imbuto nella bocca del ragazzo che, ancora dolorante, non oppose resistenza. Immise la foto sbriciolata nell'imbuto, quindi vi ci rovesciò dell'acqua. Il tutto scese giù, e creò un tappo nella gola del giovane, che si trovò all'improvviso senza ossigeno. Galil se ne andò e lo lasciò morire lentamente.
Tornato a casa, la madre gli si avvicinò e gli disse: "Dimmi dove vai, o sarò costretta a metterti in punizione!" Galil la spinse, facendola rovinare su un vaso di gerani ormai morti per il gelo invernale.
A Galil non importava più nulla degli altri, ora c'era solo il suo piano come protagonista.
Galil si svegliò di buon mattino. Dopo aver mangiato, si vestì e corse affannato verso il magazzino abbandonato. Doveva preparare una festa coi fiocchi. E che fiocchi. Galil oltre all'invito, aveva spedito ai ... [segue »]
Composto mercoledì 22 giugno 2011
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