Il mantello
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...senti che caldo?". Lui ebbe un brusco movimento di difesa, istintivo, serrandosi addosso il mantello, per timore forse che glielo strappassero via.
"No, no, lasciami" rispose evasivo, "preferisco di no, tanto tra poco devo uscire...".
"Devi uscire? Torni dopo due anni e vuoi subito uscire?" Fece lei desolata, vedendo subito ricominciare, dopo tanta gioia, l'eterna pena delle madri; "Devi uscire subito? E non mangi qualcosa?".
"Ho già mangiato, mamma." Rispose il figlio con un sorriso buono, e si guardava attorno assaporando le amate penombre. "Ci siamo fermati ad un'osteria, qualche chilometro da qui...".
"Ah, non sei venuto solo? E chi c'è con te? Un compagno di reggimento? Il figlio della Mena, forse?".
"No, no, era uno che ho incontrato per via. È fuori che aspetta adesso.".
"È lì che aspetta? E non l'hai fatto entrare? L'hai lasciato in mezzo alla strada?".
Andò alla finestra e attraverso l'orto, di là del cancelletto di legno, scorse sulla via una figura che camminava su e giù lentamente; era tutta intabarrata e dava la sensazione di nero. Allora nell'animo di lei nacque, incomprensibile, in mezzo ai turbini della grandissima gioia, una pena misteriosa ed acuta.
"È meglio di no." ... [segue »]
dal libro "La boutique del mistero" di Dino Buzzati
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