P. I.

...totale nudità, è un uomo sano, ma non c'è niente di bello in lui, solleva il volto ripetendo cantilenante gli stessi medesimi versi in rima continua, ma sebbene la sua bocca sia una bocca perfetta, dalla dentatura impeccabile e ospite della più rosea delle lingue, noto con orrore che egli è mutilo per quel che riguarda ogni altro suo senso. Possiede in realtà naso e orecchie, ma essi non presentano cavità; anche gli occhi sono coperti da un velo di pelle e l'espressione di ciò che dovrebbero essere le sue orbite è quello di uno sguardo proteso a qualcosa oltre l'orizzonte, qualcosa che non può distinguere; noto che anche il suo naso si muove, arricciandosi, come se tentasse di odorare l'aria... e credo che se ne fosse stato in grado avrebbe mosso persino le orecchie. Ora credo di comprendere perché non è in grado di pronunciare altre parole, anzi, mi stupisco addirittura che possa pronunciare quelle che si ostenta tutt'ora a pronunciare incessantemente; è ironico come l'unico senso che gli sia stato concesso sia al contempo quello meno adatto ad affrontare nuove esperienze. Ma nella sua figura intravedo altro, o meglio l'origlio tra le sue parole. Quell'uomo calvo, senza occhi,... [segue »]