P. I.
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...sentirmi vivo
Varie verità avvolgono un verso decisivo
Senza senso sensibilizzo quello che scrivo
Mi sforzo di sferzare l'aria che descrivo
Lo sfarzo oro e quarzo lo rifiuto schivo
Rimo ardentemente raramente allusivo
Solo esercizio metrico privo di motivo
Stime di infinite rime, conto approssimativo
Rime prone e piane preme un lato apprensivo
Dei versi sono schiave in chiave di violino
Levigo con ruvida pomice avido abrasivo
Sollevo il velo e porgo il ramo d'ulivo
Abbandono dunque del poeta il ruolo abusivo."
Non riesco a vedere niente, o meglio vedo ciò che sento, o forse sento ciò che vedo, ma ne sento anche l'odore, credo di poterlo addirittura toccare, sopra una roccia, nera, sta appollaiato un uomo nudo, tutt'intorno nulla, o credo che esso sarebbe il nulla se il nulla avesse una forma, in effetti è esattamente come mi sarei sempre immaginato il nulla se mai fossi riuscito ad immaginare un concetto tanto astratto. Una volta compreso ciò la distanza che mi sembrava infinita tra me e l'uomo si fa inconsistente, in effetti io sono sempre stato lì, dinnanzi a lui, ora non mi stupisco dei particolari che ne distinguono il volto, li vedevo perfettamente anche prima sebbene mi trovassi... ad una distanza indescrivibile. È un uomo esile, gracilità accentuata dalla sua ... [segue »]
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