La rosa blu, messaggi dal cielo
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...portata in sella ad una moto potentissima dicendole che gli era stata prestata da un amico.
Erano un po' brilli, le orecchie fischiavano per la musica, che nel locale era sparata ad un volume esagerato. Si erano scatenati ballando senza sosta. Doriana aveva maturato la decisione di rimanere a Roma con Luigi. I genitori non l'avevano presa di buon grado, ma del resto la ragazza era maggiorenne, non aveva un lavoro e al suo paese non lasciava nulla di importante, tranne che qualche amica e i genitori stessi. Poteva trovare di meglio in una grande città e poi aveva accanto un uomo di cui si fidava, che credeva di conoscere, malgrado il poco tempo in cui si erano frequentati, perché lei sosteneva che, per conoscere la vera essenza di una persona, basta guardare nei suoi occhi, per poter leggere nel suo cuore. Così credeva Doriana, e in modo altrettanto fiducioso aveva descritto il ragazzo ai suoi, tranquillizzandoli che, in ogni caso, sapeva badare a se stessa.
Lungo la strada che portava alla casa dove Luigi abitava e dove adesso anche Doriana si era stabilita, tenue luci rischiaravano in lontananza un piccolo cimitero: sembravano decorazioni natalizie, ma non avevano la stessa ... [segue »]
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