Un pennello, una tela, il mare e le sue isole
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...sapere".
Detto questo regnò un attimo di silenzio e mentre le lacrime gli uscivano copiose, lei le disse "basta piangere, il pianto è un momento di riflessione talvolta necessario, ma porta a ritrarsi in se stessi".
Lui pareva voler controbattere ma lei gli tese la mano con sguardo sicuro, come chi sta per andare e ti invita a seguirlo, fu un attimo, la afferrò fiero e dicendo "non ti lascerò più" si tuffarono insieme nel gelido mare.
Il loro nuotare sincronico, rendeva la realtà un dipinto per scaturire da questo un nuova realtà.
Le loro gambe, come due pennelli tuffati con bramosia nella tela, nuotando dipingevano il mondo marino.
Con il loro docile e lento oscillare, dalle acque, magicamente affioravano nuove isole.
Composto venerdì 12 febbraio 2016
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