Il sorriso di Paola
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...distrarmi e di guardare un po' il mondo con occhi meno inquieti.
Mi pentii subito di quella scelta.
Intorno a noi bambini sani e scalpitanti correvano a destra e a sinistra, urlando e giocando. Chi a palla, chi con lo skateboard, chi con un cagnolino al seguito...
La mia bambina no. Lei era lì, seduta, come sempre, sul suo passeggino che io stavo iniziando ad odiare.
Ma perché? Perché le altre madri avevano figli sani e vivaci? Perché a noi era successo quel che era successo? Perché?
Mi accomodai su una panchina, tirai fuori una rivista dalla borsa e mi persi tra le pagine di quel settimanale.
Paola era li, ferma. I suoi occhi giravano, lenti, verso i bambini che giocavano spensierati¬.
Stavo cercando in tutti i modi di concentrarmi nella lettura di un articolo, ma i pensieri vagavano liberi e violenti dentro di me.
Ma che razza di madre ero? Perché dopo più di due anni con riuscivo ancora ad accettare la mia bambina? E perché quel giorno non avevo dato ascolto al mio istinto e non avevo rinunciato a sottoporre la piccola alle vaccinazioni obbligatorie? Eppure casi di obiettori ce n'erano stati...
Quelle riflessioni si abbattevano su di me ... [segue »]
Composto nel agosto 2009
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