Il sorriso di Paola
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...L'altra volta, quando l'abbiamo vista, non stava nemmeno seduta..." fece scrupolosamente notare la bionda di turno.
L'uomo accanto a lei si chiarì la voce, imbarazzato.
"In effetti non sta seduta nemmeno ora... mia madre la adagia sul pavimento o sul letto e le muove tanti pupazzetti davanti agli occhi" ammisi truce. "Tra una crisi epilettica e l'altra."
"Oh..." si limitò a dire la vanitosa ossigenata.
"Dolce?" Chiesi scattando in piedi.
Poco dopo, in cucina, Andrea mi abbracciò da dietro.
"Ehi..."
"Ehi..." feci eco io.
"Non te la prendere. Lasciala parlare. Paola è stupenda e noi l'amiamo così com'è."
"Sai..." iniziai a dire, lentamente. "C'è una cosa che non riesco ad accettare. Ma una cosa molto, molto semplice che, quasi, mi vergogno a dirla"
"Provaci" mi esortò lui.
Sbuffai.
"Paola aveva un bellissimo sorriso, prima del... disastro!" Ammisi sottovoce. "Quel sorriso non le è più tornato. E mi manca... non sai quanto mi manca! E forse non è vero che l'amo così com'è. Forse non è vero."
"Vieni qui!" Disse Andrea avvolgendomi in un caldo abbraccio.
Quando tornammo nella sala da pranzo, una frase giunse ambiguamente alle nostre orecchie...
Ma che bella notizia... sarete contenti...
"Contenti di cosa?" ... [segue »]
Composto nel agosto 2009
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