Il sorriso di Paola
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E quella sera, finalmente, avevo deciso di aprire la mia casa agli amici, certo non senza timori o perplessità.
Ad un tratto, qualcosa attirò la mia attenzione. Mi fermai, appoggiai le borse al suolo e guardai verso l'entrata di un palazzo. Un fiocco rosa troneggiava sul portoncino d'ingresso. Mi avvicinai, delicatamente, per leggere la scritta che recava il bigliettino sottostante: sono arrivata!
Una morsa di tenerezza mi avvinse il petto. In una di quelle case era arrivata una bimba.
Le mie labbra si piegarono in un tenue sorriso. Emisi un flebile sospiro, mi voltai, recuperai le borse abbandonate e m'incamminai verso casa, con le lacrime che, inevitabilmente, mi pungevano gli occhi.
Coprii la distanza voracemente. Forse urtai qualche passante, forse qualcuno inveì contro le mie borse ingombranti, non lo so... non me ne resi conto in maniera chiara.
La mia lucidità era stata risucchiata da quel fiocco rosa ricco di nastrini e di tulle...
Varcai l'ingresso con una frenesia che non mi apparteneva. Gettai le chiavi sul mobiletto, accanto alla porta d'entrata, e mi guardai intorno.
Pupazzetti e giochini vari erano sparsi un po' dappertutto. Un biberon vuoto giaceva sul tavolino del salotto e un paio di calzine bianche erano adagiate ... [segue »]
Composto nel agosto 2009
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