Scritto da: Stefania Meneghella

Per non dimenticare


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...tristezza, agonia, dolore. E lei, da fanciulla ancora innocente, non cercava comprensione, solo un'emozione che le avrebbe rubato il cuore. Era dolce, Anna e i suoi occhi erano due gioielli che brillavano quando tutto era gelo, che brillavano dinnanzi a quegli occhi colmi di orrore e cattiveria. Quel posto era tassellato di sguardi. Sguardi crudeli, cattivi, infelici e sguardi compassionevoli, affettuosi, deliziosi. Dormivano su letti di pietra, ogni singolo giorno, dormivano in un inferno. E quei bimbi volevano il paradiso. Loro lo meritavano. Anna lo meritava davvero. E, nelle notti più cupe e più gelate, quando i suoi due gioielli osservavano l'infinito, Anna pregava. Pregava in un Dio in cui, in quegli istanti, credeva veramente. Pregava nella sua famiglia e a quanto le mancava. Pregava. Era tutto ciò che riusciva a fare in quegli istanti. Ma era solo una bambina. Era una vita. Una piccola e dolce vita, e non aveva mai vissuto veramente. Gli sguardi cattivi e agonici non gliel'avevano permesso. Una bambina. Solo questo. E loro, il simbolo del male, della cattiveria, del diavolo. Il sangue. Era il 2 gennaio 1944 quando gli sguardi maligni si recarono dagli sguardi affettuosi e li portarono in un posto diverso. "È ... [segue »]
Composto domenica 27 gennaio 2013

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    Scritto da: Stefania Meneghella
    Riferimento:
    Giornata della memoria.
    Dedica:
    Ai bambini divenuti angeli.

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