Per non dimenticare
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...ora della doccia." Pronunciarono con quell'aria orribile, con quegli occhi che incutevano terrore, con quel cuore fatto di pietra e gelo e odio. Erano solo bambini. Innocenti, dolci, sublimi. Erano sguardi puri. E con i loro pigiami a righe, camminavano lasciando tracce di sé sulla neve. Lasciando le loro anime indelebili. Anna aveva capito tutto. Era davvero diversa. E con Anastazia tra le sue braccia, si incamminava mentre pregava, nella sua mente, nel suo cuore. Cercava il suo angelo custode e, a volte, lo intravedeva mentre le sorrideva. Ma intanto, dinnanzi a lei, sempre più sguardi terribili, sanguinosi, maligni, orribili. Sempre più male. Il male che lottava contro il bene. Anna pregava. Ma era solo una bambina. Erano piccole vite con un destino orribile, erano innocenti e deliziosi. I loro occhi erano lucciole che brillavano e che illuminavano quegli occhi scuri e odiosi di chi gli era accanto. E intanto, con leggeri panni sul loro dorso, camminavano. Paura. Una sola sensazione provavano quei bambini. Paura. Paura di morire. O paura di vivere con orrore. In entrambi casi, significava comunque morire. La neve cadeva dal cielo e dai loro occhi, mutandosi in lacrime di malinconia e tristezza e timore. Quanto ... [segue »]
Composto domenica 27 gennaio 2013
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