Quel giorno al parco
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...quelli che non si dimenticano.
Mario era già nel suo nuovo appartamento.
Poco distante da lì, si era ricordato di una casa in vendita, con calma avrebbe approfondito.
Nonostante quell'ammissione di Silvana, Mario era incomprensibilmente tranquillo. Sentiva che in lui qualcosa stava mutando velocemente.
Era strano, comunque, il modo col quale aveva liquidato il suo matrimonio; dieci anni non sono tre mesi.
" Ed è per questo, forse, che non bisogna continuare a perdere del tempo ", sembrava che si rispondesse.
In effetti, il tempo migliore non si perde durante un rapporto ma quando si cerca di ricucire, recuperare. Si cercano cure per le ferite e poi gli alibi, tanti alibi.
Era giunta quasi l'ora di pranzo ma decise di andare a fare due passi nel parco. Avvertiva un senso di libertà seppur velata da una comprensibile malinconia.
L'aria pungente lo aveva destato definitivamente.
La gente, a quell'ora, era tutta a casa per il pranzo domenicale.
Le foglie rinsecchite anch'esse dal tempo producevano uno strano fragore all'incedere dei suoi passi.
Si sedette su una panchina.
Tornò a pensare a quanto possa essere imprevedibile la vita.
Le sue mani cercavano rifugio nelle grandi tasche di quello sgualcito cappotto alla ricerca di ... [segue »]
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