Quel giorno al parco
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...sapendo, in effetti, nulla dell'altro.
C'era qualcosa di strano in Clara che Mario percepiva ma che non riusciva a decifrare.
La sua presenza a volte appariva eterea fino a scomparire.
In quei momenti la voglia di avvicinarsi alla sua persona pur di toccarla si acuiva ma un sottile timore, forse timidezza, lo faceva desistere.
" a cosa pensi? ", chiese Clara, quasi leggendo nella mente di Mario.
" a questo tuo modo di essere, di apparire. A volte sembri addirittura un fantasma "rispose imbarazzato.
" Riuscire a mescolare "essere" e "apparire" non è cosa da poco. Forse potrei essere davvero un fantasma ", incalzò lei.
" Gli anni, sono i miei anni che mi dicono che tu non sei un fantasma. La mia esperienza che continua a dirmi che i fantasmi non esistono. Purtroppo o per fortuna. Come gli extra terrestri che immaginiamo invasori, cattivi. E se invece esistessero fantasmi buoni ed extra terrestri altrettanto buoni? Perché dobbiamo credere che tutto ciò che non conosciamo debba essere per forza cattivo o, addirittura, che non esista? Che è solo la fantasia di menti malate? ".
Clara non rispose, sorrise soltanto.
Ben presto si trasformò in risata, una grande e fragorosa risata.... [segue »]
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