Quel giorno al parco
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...commercio, ragazze, non è beneficenza ".
Non c'era bisogno del veggente per capire quanto a Clara piacesse il modo di fare di Mario, incisivo e concreto.
Il suo totale disinteresse lo rendeva ancora più credibile.
" è tradissimo! Non ci crederete ma sono in forte ritardo "esclamò Silvana.
Lo sguardo rassegnato di Lux, nonostante fosse nascosto dalla tovaglia della tavola, apparve simpatico con la sua espressione quasi umana.
" Ci crediamo, ci crediamo ", rispose Mario con un sospiro.
" Continuate pure voi. A proposito Clara, mi dispiace ma devi prendere un taxi quando avrai finito. Io non ce la faccio a tornare ".
" Vai pure, sono maggiorenne, vedrai che riuscirò a cavarmela ugualmente "divertita e falsamente preoccupata.
Nel frattempo Silvana si era dileguata e il silenzio si era sostituito al tono gracidante di Silvana.
La luce produceva uno strano effetto sul volto di Clara.
Parole, qualche sospiro davanti ad astratti interrogativi, la vita in due parole di entrambi, tutto era magicamente tornato alla normalità.
Lux nel frattempo si era alzato, quasi felice per lo scampato pericolo rappresentato da Silvana. Ora aveva bisogno di un albero.
Quarta parte
Costeggiando l'Arena, Mario e Clara passeggiavano come due vecchi amici pur non ... [segue »]
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