Quel giorno al parco
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...bene che, finché ci sarò io in questa casa, nessun animale metterà mai il becco o il muso ", sentenziò Silvana.
Incredibile, Mario non riusciva a credere a ciò che stava vivendo.
Aveva bisogno immediatamente di mettersi sotto l'acqua fredda della doccia, le idee si sarebbero schiarite.
La radio, la solita radio trasmetteva sconosciuti programmi.
Si avvicinò lentamente allo specchio, quasi con circospezione.
Cercò, istintivamente, col suo piede il corpo di Lux. La punta dell'alluce, in quel punto, sentiva sempre la pancia pelosa del caro animale. La colonna del lavabo, fredda come mai, confermò la sua assenza. Nessun calore, nessun cane.
Preso da un indescrivibile senso di sconsolazione, si avviò verso la cucina.
Mise sul fuoco la macchinetta del caffè, quella che non piaceva a Lux e nell'attesa di sentirne l'aroma diffondersi nell'aria, provò ad accendersi una sigaretta.
" Silvana, puoi sederti, per favore? "Il suo tono era assente, anonimo.
Lei, al contrario delle altre volte, ubbidì senza fare domande, le solite.
" Da quanto tempo siamo sposati? ".
" Fra due mesi, a febbraio, saranno dieci anni "rispose lei.
" Abbiamo mai avuto da ridire su questa nostra unione, su questo matrimonio? ".
" Non mi sembra... ma perché ... [segue »]
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