Intervista ad uno zingaro
Scegli la pagina:
...con secchezza mai vista affermò che erano stati "loro", perché non gli piaceva rubare.
Urlava forte ma quel coltello gli serrava il fiato, ad ogni suo "No, non voglio. Non rubo più" le minacce si concretizzavano un pezzettino di più e... quel taglio glielo doveva ricordare!
Così un taglio dopo l'altro e diventata un'abitudine e per giustificare il mancato "bottino", con ognuno di "loro", si tagliava illudendoli che era già stato punito.
Immagino che non sia il sogno della vita di un bambino di dodici anni rubare, di qualsiasi nazionalità esso sia; rubare? Certo no! Non rientrava nei suoi schemi anche se non capivo chi gli avesse trasmesso quel desiderio di onestà dato che era cresciuto come un randagio: i suoi genitori lo avevano venduto qualche anno prima a degli zingari Rom e da quel giorno lui era vissuto con "loro" che gli avevano insegnato il rubare come un'arte.
"L'onestà sarà forse un'informazione genetica?" - mi chiedevo.
Comunque d'informazioni e di geni c'era poco da cercare in Gimmy: chi sa chi erano i suoi genitori; gente che vende i propri figli in un commercio di anime. Quanti altri bambini con lo stesso sguardo c'erano per il mondo, quanti avevano avuto la ... [segue »]
Leggi un altro Racconto Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti