La bambina che salvò i sogni
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...un passo di danza accennato. E lui avrebbe riconosciuto il suo sorriso dolce e triste, le lacrime negli occhi verdi; avrebbe rivisto la sua figura svanire nel nulla. Alex era carceriere ma anche carcerato; inesorabilmente solo.
Dopo molte notti trascorse ad attendere un'alba che non voleva arrivare, Eva ormai divorata dalla solitudine e dalla fatica di reagire ai colpi che la vita continuava ad infliggerle senza tregua, ebbe per un istante la sensazione agghiacciante che la sua mente stesse vacillando, che la luce si stesse spegnendo. Troppi pensieri, troppi dolori, troppo tutto. Per questo, con la sola forza della disperazione, cercò di alleggerire il suo fardello seppellendo almeno l'immagine di quell'uomo.
In un angolo dei suoi pensieri sognava ugualmente di tornare di nuovo a volare in alto, dove avrebbe comunque voluto portare anche lui, nonostante le avesse lasciato la mano, ma era solo uno spiraglio, niente di più. Sapeva che se uccidi un sogno, li uccidi tutti. Per sempre.
Per questo, tempo dopo, in una lunga notte di sconforto, Eva gli inviò un sms, una semplice richiesta d'aiuto. Non vi erano dichiarazioni d'amore, né recriminazioni. C'era solo il desiderio di potersi affidare per un momento a qualcuno, lasciando che le ... [segue »]
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