La bambina che salvò i sogni

...le avrebbe fatto compagnia, guardandola muto e pensieroso, con l'aria di chi tutto capisce, senza bisogno di parlare. E lei lo avrebbe coccolato, ricevendo in cambio una struggente consolazione. Ma quel gattino non arrivò mai. Proprio come Alex.

La storia della loro vita era stata scritta in modo diverso da come Eva se la era immaginata. Anzi, semplicemente non era stata più scritta. Esattamente come la vita di sua madre, scivolata via un giorno d'autunno poco tempo dopo.
Ancora una volta, nonostante la pesante coltre di tristezza che la soffocava, Eva però voleva vivere: aveva un bisogno impellente di spezzare le catene. Desiderava ali per sognare, e librarsi in alto, alla ricerca di quelle sensazioni provate in volo, quando, sospesa tra il sole e le nuvole, riusciva a far scorrere lo sguardo sull'infinito. Voleva pensare a come sarebbe stato bello correre a piedi nudi sulla spiaggia, dormire sotto un cielo stellato nel deserto, incantarsi davanti ad un tramonto infuocato, rammentando una folle rincorsa ad un treno ormai in partenza, per ricongiungersi ad un amore. O, semplicemente, voleva imparare a pattinare, cadere sì ma per rialzarsi...

Già cadere e rialzarsi... Eva, in quel pomeriggio in cui il sole sembrava essere scomparso,... [segue »]

Simona Villa