Il Randagio


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..."Sempre che a lui stia bene."
La testa prese a giragli mentre la sorpresa tagliò il respiro. Sentì le persone vicino a lui allontanarsi lentamente.
"Tu. Entri in casa mia, ti servi alla mia tavola, parli di magia e adesso pretendi... pretende di andarsene con uno dei miei servi? No. Non glielo permetto." Ordinò il Zerran, visibilmente sconvolto.
"No. Sei tu che non puoi permettertelo, ne andrebbe della tua autorevolezza." Il Randagio si alzò. "Facciamo così. Se mi dici il nome di quel ragazzo, resta. Altrimenti ce ne andiamo. E se provi a fermarci renderò la tua dimora ancora più umile."
Almo rimase sbigottito, con gli occhi che cercavano freneticamente qualcuno che gli suggerisse un nome.
Javier era ad un passo dallo svenimento. "Tutto questo è troppo. Voglio solo tornare a letto." Chiuse gli occhi per isolarsi da quel mondo, ma le sue orecchie sentivano.
"Phaedro?" Sussurrò qualcuno.
"Ma non era Sguattero?" Rispose una voce familiare.
"Hander? No, forse Jerome!"
"Tutto questo è troppo."
"Javier." Disse, con voce spezzata. "Il mio nome è Javier!" Urlò. "E me ne vado col Randagio."
Non si era mai sentito meglio in tutta la sua vita.
"Bene. Immagino che tutto quello ... [segue »]
Composto giovedì 22 gennaio 2015

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