Scritto da: Edmond Dantes

L'anima suprema


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...<Una semplice serata conviviale fra amici. Non ho alcun interesse che abbia un seguito, e non credo neanche tu. Alla fine, una stretta di mano e nessuno dei due la ricorderà. >
Lo sguardo di Irene in tralice.
"Mi ascolti bene perché non ci sarà nessuna serata conviviale fra amici, e nessuno ricorderà questo increscioso episodio."
"Suvvia doc, non te ne pentirai..."
La sua voce divenne tagliente.
"Mi sono già pentita di avervi dato un minuto del mio tempo. Devo lavorare."
Stranamente, Ronny chinò il capo con un sorriso.
"Come vuole, dottoressa."
La porta della sala si era chiusa.
Cosa ancor più strana, che da quel giorno, io e Ren non vedemmo più Ronny per almeno due anni, quando ritornò in città, per presentare un libro da lui scritto che aveva pubblicato in usa, perché, Byron Mango era, in realtà, uno scrittore e poeta.
E quel libro, parlava di Irene, parlava di me, dell'ospedale e del nostro reparto.
Potete immaginare la reazione della mia amica d'infanzia quando lo lesse!

Fu alla convention che Irene lo affrontò.
"Ti vengo a prendere all'uscita dell'ospedale alle otto in punto." Le disse invece.
"Sei un folle." Rimbeccò.
"Mi dai del" tu ", adesso. Allora ... [segue »]
Composto venerdì 10 aprile 2020

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