Passo dopo passo
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...Non so esattamente cosa provo, ma sapere che il nostro accompagnatore è un uomo che non conosco mi crea sicuramente imbarazzo. Mi avvicino con faccia riluttante e quasi sospettosa alla macchina, mi rendo conto solo agli ultimi secondi che potrei cambiare maschera e indossare qualche abbozzo di sorriso. Faccio un sorriso forzato nel momento in cui Massimo scende dalla macchina e mi porge la mano. "Piacere, Massimo", e sorride. Ha un sorriso splendido, i denti bianchi e due irresistibili fossette sulle guance. Non riesco a guardarlo dritto negli occhi, credo di aver deviato lo sguardo fingendo di essere distratta da Paola che intanto mi saluta dal sedile anteriore della macchina, avrò anche balbettato "Piacere mio", ma non ne sono sicura. Salgo in macchina dove Paola mi saluta tutta euforica e non la smette di parlare. Lungo il tragitto, mi accingo di tanto in tanto a inserirmi nei loro discorsi, ma mi rendo conto che la mia voce arriva flebile dai sedili posteriori, come fosse la voce che deriva da una radio attraverso delle casse poste nel retro della macchina, e ovviamente il volume della radio è tenuto basso. Ho a volte la sensazione che non mi sentano. Forse devo urlare ... [segue »]
Composto domenica 20 dicembre 2009
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