L'ordine irragionevole
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...qualità "le loro migliori virtù. Ti rendi conto? Io che amo la schiettezza e l'onesta, specialmente con la mia famiglia, devo vivere tutti i giorni in un ambiente che non mi rispecchia! Io non lo sopporto più, non voglio più accettarlo, farmelo bastare, cazzo!"
L'uomo continuava ad osservarmi incessantemente, ogni tanto lo vedevo compiere qualche gesto inconsulto che non riuscivo proprio a decifrare: più volte lo vidi cercar di dire qualcosa, apriva la bocca per poi però rimanere in silenzio. Che rabbia.
"In che cosa sbaglio, eh? Dimmelo tu, mio giudice così ligio al suo lavoro. Dimmi te cosa posso fare per cambiare, per cercar di migliorare queste persone in errore, che non comprendono ciò che sono e perché lo sono."
Un attimo di sconforto susseguente a questa frase tolse energie al mio corpo, costringendomi a sedere sul lato inferiore del letto. Ero spossato, la giornata era stata molto dura e quel delirio era forse ancor più faticoso: mi mancavano le forze, mi sentivo inerme di fronte a lui, che non mi concedeva il suo consiglio, che non mi dava il suo sostegno, che non era mio complice silenzioso ma consapevole antagonista mai domo.
"È questo il motivo per cui poi ... [segue »]
Composto lunedì 4 gennaio 2010
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