L'ordine irragionevole
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...aprirono sulla realtà.
Il pugno rimase sospeso nell'aria per un paio di secondi, giusto il tempo di raggiungere con violenza quell'uomo che ormai odiavo quasi più di me stesso. Solo a quel punto mi resi conto che non era più rabbia quella che provavo nei suoi confronti: erano disillusione, gratitudine, ammirazione, mi aveva aperto gli occhi. Ci fu un fortissimo rumore di vetro andato in frantumi, frammenti che volavano ovunque e dovetti ripararmi il viso per non rischiare di venir colpito agli occhi. Rimasi in piedi ad osservare lo specchio distrutto, senza dire nulla, avvolto nei miei pensieri, voltai lo sguardo verso la porta che dava sul corridoio: Stefania era li ad osservarmi e mi sorpresi nel non vederla intimorita. Rimase in silenzio rivolgendomi un mezzo sorriso, e solo a quel punto disse: "adesso tesoro raccogli tutto ciò che stasera hai distrutto di te stesso: da domani inizia una nuova vita... giusto?"
Ricordai perché l'avevo sposata. Rimasi ancora in piedi in silenzio, e questa volta erano la gioia e la stima personale a farmi rimanere in quello stato all'apparenza inebetito. Mi ero sentito finalmente padrone di me e consapevole di ciò che non volevo essere. Era la base su cui poggiarmi ... [segue »]
Composto lunedì 4 gennaio 2010
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