L'Avaro
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...il bicchiere gli viene tolto di mano da Achille il quale pretende prima il danaro e poi dà il vino. La vendita al dettaglio richiama, naturalmente, chiunque anche perché trovare qualche spicciolo per l'acquisto di un bicchiere è più facile che reperire il necessario per un litro intero. D'altra parte anche Achille è contento della vendita alla spicciolata perché un bicchiere, in proporzione, lo fa pagare di più che un intero litro. È così che in quel locale umido e buio comincia il via vai di gente d'ogni specie, dalla persona buona al delinquente, dalla persona onesta a quella disonesta, dall'ubriacone al parsimonioso. Quella sera il locale, al lume di una lanterna che dona appena la possibilità di vedersi in faccia dopo che l'occhio, però, si è abituato alla oscurità è pieno zeppo.
Bastano, però, solo sei persone perché il locale fosse strapieno tanto è piccolo e già ingombro dalle botti contenenti il vino sembra che vi fosse una gran folla ma, invece, di persone ne sono soltanto otto incluso il cantiniere. Arriva a questo punto l'anziano signore a nome Tommaso, cognato come già detto dell'improvvisato cantiniere e porge il fisco al cognato affinché glielo riempia di vino. Gli avventori,... [segue »]
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