fatta per durare

...della morta natura circostante la cupola, comprese che, ad ogni giro, le immagini sugli architravi si dovevano andare rinnovando, non essendo più le stesse, e prese così una più cosciente percezione del tempo.
Le forme che si succedevano sugli architravi, molto stravaganti, erano una continua fonte di meraviglia per varietà e dimensione, benché tutte mantenessero, al contempo, una sorta di carattere unitario al loro centro, nonché mostrassero una sorta di espansione corporea, una articolazione cangevole, irradiata a forma di stella al suo contorno.
Il barbone prese a contare, utilizzando le dita, i giri intorno alla cupola; col crescere dei giri ricorse ad un sistema di conteggio più complesso e prese così cognizione di un certo procedimento matematico. Trovò anche un grosso chiodo e provò, con successo, ad incidere sui massi alle sue spalle, vestigia di un tempo, le forme illustrate sul contorno della cupola.
Dopo un rilevante ed imprecisato numero di giri si fermò ad osservare con intenso interesse il disegno di una creatura che rappresentava fedelmente i numerosissimi esseri periti nel "gran crash", delle cui carni aveva rifiutato istintivamente di cibarsi. Il disegno somigliava moltissimo anche alla sua ombra. Fu allora che il barbone provò ad inserirsi nella stretta ... [segue »]

Franco Paolucci

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