condannati all'incertezza
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...esclude la Natura intesa nel suo aspetto cosmico – che riteniamo perfetta non in modo statico ma nella sua continua capacità automatica di cambiamento e adattamento, ovvero perfetta nel determinare continuamente un suo proprio equilibrio, dovuto a una sua capacità di mantenere un ritmo, per noi constatabile solo a posteriori – ogni altra cosa, inclusa la Natura intesa nell'aspetto planetario in cui l'Uomo si agita ed esprime, ci appare perfettibile e quindi incompleta.
Ritengo che la Perfezione, più che con le cose sublimi, in noi si manifesti nell'idea generata dai suoi contrari. Contrari ineliminabili, visto che la nostra capacità di distinguere, per sua natura, è costretta ad articolarsi nel tunnel dei contrari. Il Bianco acquista il suo senso se si conosce il Nero; parimenti la Luce se si conosce il Buio e via così, per quant'altro similare. Il Moto, però, che ci è noto in ogni realtà percepita, ha per suo contrario l'Immobilità, il Fermo, ovvero una condizione percepita solo concettualmente, sulla scorta di apparenze riscontrabili tra due o più cose osservate. Analogamente, immersi come siamo in un "Tutto" percepito e parzialmente riscontrabile, anche il "Nulla" è percepito solo concettualmente: diviene una sorta di operazione matematica, ovvero la sottrazione del ... [segue »]
Composto mercoledì 21 agosto 2013
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