condannati all'incertezza
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...fin qui esposto non possono essere esclusi i sedicenti atei.
Può, però, ritenersi possibile, in relazione alla natura tipicamente curiosa degli essere umani, spinta a conoscere quanto ancora sconosciuto, che venga da alcuni negata l'affermazione di altri, in merito a caratteristiche e prerogative tipiche attribuibili a quell'entità chiamata universalmente Dio da entrambi gli interlocutori.
In genere, l'ateo tende a negare l'ingerenza divina negli eventi umani, più che entrare in una sorta di contraddizione in termini, negando l'esistenza dell'incomprensibile o affermando l'inesistenza dello sconosciuto indimostrabile.
L'ateo sostanzialmente non condivide la connotazione che altri, i cosiddetti fedeli, si sono dati della
Persona di Dio. A favore della idea di un Dio "spoglio" di forma, sostanza ed intenti, forse nutrita più o meno consciamente dall'ateo, gioca la molteplicità delle religioni, la loro frammentarietà, i loro superamenti storici e le stravaganze di costume adottate in ogni tempo dai relativi ecclesiastici.
Tant'è che molti atei dedicano la loro esistenza al rispetto fedele di principi di convivenza che la quasi totalità delle religioni considerano loro precetti. Dimostrano così implicitamente il rispetto innato verso se stessi e verso gli altri.
Si classificano automaticamente buoni cittadini di quella porzione di mondo postosi volontariamente ed amorevolmente in marcia da tempo ... [segue »]
Composto mercoledì 21 agosto 2013
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