Dell'amore, dell'odio e di altri fantasmi
Scegli la pagina:
...". E così ho fatto: ho studiato fino alla laurea ottenuta col massimo dei voti, ed appena terminato gli studi, ho iniziato a lavorare per essere indipendente.
Ma fin dalla più tenera età non mancavo di elargire dimostrazione delle mie convinzioni. Avevo sei anni, quando gironzolavo per la cucina di nonna riempiendo una lista dei nomi di tutti gli oggetti che mi sarebbero serviti il giorno in cui sarei andata a vivere da sola. Perché non ho mai smesso di ripetere che, una volta raggiunti i diciotto anni, me ne sarei andata di casa. Perché avrei dovuto aspettare il matrimonio per uscire dal nido?
Anche i miei giochi di bambina evidenziavano la profonda differenza che incorreva tra le mie aspirazioni ancora inconsce e quelle delle mie amichette. Quando giocavamo a fare le mamme, io ero sempre una mamma che lavorava e portava il proprio figlio all'asilo. La casalinga davanti ai fornelli? Non ho mai avuto le pentoline o i fornelli come giochi. I miei me li hanno mai comprati. Io non li ho mai chiesti
Le mie stesse Barbie non hanno mai sposato i loro Ken: vivevano da sole nella loro casa di città, vicino al loro ufficio. Non ho mai desiderato ... [segue »]
Leggi un altro Racconto Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti