Il mio angelo.
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...scesero le prime lacrime:
"Nico..."
Lui aprì gli occhi:
"Sary, ti voglio bene!... " le disse con voce troncata, poi chiuse gli occhi e tirò un respiro profondo. Abbandonò la testa. Sara gli strinse forte la mano. Un tuono secco, troncò quel silenzio, un pianto ininterrotto si sprigionò su di lei. Gli diede un bacio.
Il dottore gli mise la mano sul collo e constatò il decesso, i soccorritori lo coprirono con un telo bianco e lo caricarono sull'ambulanza. Ormai era in vana la corsa verso l'ospedale, partì quindi verso l'obitorio. I ragazzi dietro con i loro motorini, fecero una piccola processione, suonarono il clacson tutti insieme fino all'arrivo, quasi come per volerlo salutare.
Arrivati. Silenziosamente entrarono per salutarlo.
Dopo alcuni giorni ci fu il funerale, la chiesa era piena di persone, e Sara si trovava in fondo da sola, da una parte senza rivolgere la parola a nessuno.
Il suo comportamento cambiò, non parlava più con nessuno, e raramente usciva di casa, solo per andare a scuola. Aveva perso tutto, il sorriso, la voglia di vivere, la sua anima ma soprattutto la persona più importante della sua vita fino ad allora.
Una sera decise di uscire erano passate le undici e ... [segue »]
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