La baia delle stelle
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...come il mare quando giovani, grandi come i cuori innamorati. Quella mattina decise di fermarsi prima di Positano, in quel Bar dove lui e Gaetano, al rientro dei bagordi notturni, aspettavano che la serranda si alzasse per seminare nell'aria fresca dell'alba il profumo caldo delle brioches. Scelse lo stesso tavolino, dove col suo amico inventariava, ridendo, i danni notturni fino all'arrivo di una granita di limone. Il "culo" della brioche, come diceva Gaetano, che s'immergeva lentamente in quella delizia della natura, provocando una vera e propria estasi. La goccia, immancabile, di granita sulla camicia di lino era il segnale intangibile che ancora una volta l'apoteosi era stata raggiunta. Quante mangiate, quante risate, quanti ricordi! Una tristezza che si fondeva all'ironia del ricordo, generando una profonda malinconia. Per fortuna c'era l'amore, in ogni sua forma e sfaccettatura. L'amicizia è soprattutto amore. Un amore presente sempre, dovunque, comunque. Angelo poggiò sul tavolino il telefono, certo che Anna, da lì a poco, avrebbe chiamato. Improvvisamente il suo pensiero tornò alla pietra rossa, al fatto che l'avesse smarrita in un modo così stupido. Scuotendo la testa in segno di disapprovazione, Angelo riprese la sua corsa verso Positano. Il telefono era rimasto sul tavolo di ... [segue »]
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