Scritto da: Bartolo Fontana

La baia delle stelle


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...alzò incerta dirigendosi verso quella luce. Aprì le braccia, porgendo quel viso al sole come per specchiarsi. I suoi capelli parevano vibrare in quel leggero vortice d'aria. Si girò e guardando il suo uomo e l'abbracciò stringendogli forte le braccia al collo. "Alla fine, mi farai cadere con questi assalti", osservò con espressione visibilmente compiaciuta. "Ti accompagno?", ritornò a chiedere. Il suo sguardo fu dolce ma eloquente. "Chiamami, mi raccomando". "Sì, mio tormento adorato" rispose Anna, già pronta per uscire. Angelo prese il suo motorino per andare a Positano. Lanciò un ultimo sguardo alla spiaggia con la speranza di riuscire a vedere qualcosa che lo riconducesse al gigante, almeno la duna di sabbia. Una sirena improvvisa e assordante di un'ambulanza lo distolse da quel pensiero. Per un attimo il suo pensiero rincorse Anna, fu questione di un attimo. Tornò a riappropriarsi di se stesso, rimase calmo. Quella mattina, il vento gli arrivava sul volto come acqua da un catino, spargendogli gli odori e i sapori di quell'incontaminata natura. A quella sensazione di benessere si aggiungeva il profumo inconfondibile di migliaia di limoni sparsi su quella terra baciata dal mare e accarezzata dal sole. Gialli come il sole quando maturi, verdi ... [segue »]

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