Jane Eyre
Capitolo: XXIIIScegli la pagina:
...qui con te fino al mattino, Jane".
"Anch'io", pensai. E forse lo avrei detto ma un lampo livido e accecante guizzò fuori da una nube, seguito da uno schianto, un fragore, e rimbombò vicinissimo il tuono; pensai solo a nascondere gli occhi abbagliati contro la spalla del signor Rochester.
La pioggia scrosciò improvvisa. Egli mi spinse in fretta lungo il viale, attraverso il parco, fino a casa; ma eravamo già inzuppati prima di raggiungere la soglia. Mentre mi stavo togliendo lo scialle e scuotendo l'acqua dai capelli scarmigliati, la signora Fairfax uscì dal suo salottino. Dapprima non la vidi, né la vide il signor Rochester. La lampada era accesa. Il pendolo suonò mezzanotte.
"Affrettati a toglierti gli abiti bagnati", mi disse lui, "ma, prima che tu vada, buona notte... buona notte, mia cara".
Mi baciò più volte.
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