Jane Eyre
Capitolo: XXIIIScegli la pagina:
...lacera. Leggete: ma fate presto, perché soffro".
Il suo volto era quanto mai inquieto ed eccitato, i lineamenti fortemente contratti, e negli occhi aveva strani bagliori.
"Oh, Jane, mi torturate! ", esclamò. "Con questo sguardo indagatore, e tuttavia generoso e pieno di fiducia, è un tormento".
"Come posso torturarvi? Se siete sincero e la vostra offerta è reale, i miei sentimenti per voi devono essere di gratitudine e di devozione... non possono torturare".
"Gratitudine!", gridò; e aggiunse furioso: "Jane, accettatemi subito. Dite: Edward - chiamatemi per nome - Edward... ti sposerò".
"Parlate con sincerità? È vero amore il vostro? Desiderate sinceramente che io sia vostra moglie?"
"Sì; e se è necessario un giuramento per rassicurarvi, lo giuro".
"Allora, signore, sarò vostra".
"Edward devi dire... mia piccola sposa!"
"Edward mio caro".
"Vieni qui... vieni qui, ora", disse; e aggiunse nel suo tono più profondo, parlandomi all'orecchio mentre teneva la guancia sulla mia: "Fai la mia felicità... io farò la tua".
"Dio mi perdoni!", esclamò poco dopo; "e gli uomini non si mettano di mezzo: ora che ce l'ho, saprò custodirla".
"Non c'è nessuno che possa mettersi di mezzo, signore. Non ho parenti che si intromettano".
"No... e questa è la cosa migliore", disse.... [segue »]
Leggi un altro Racconto Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti